“Quando il primo sta festeggiando, noi ancor stiam navigando!”: le 6 edizioni della 151 Miglia di Nair

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Con la partecipazione a 6 edizioni su 7 Nair è una delle barche più affezionate alla 151 Miglia – Trofeo Cetilar. Marco Donnini, armatore dell’Elan 410 che dal 2011 è una presenza fissa sulla linea di partenza della regata, è un medico che vive in Lombardia ma che ha vissuto il mare fin dalla più tenera età. Uno di quegli armatori che non concentra il suo interesse esclusivamente sugli aspetti sportivi e agonistici della regata (nonostante alcuni risultati importanti tra cui la vittoria alla Portofino 200 Miglia del 2014) ma che è capace di apprezzare le emozioni della navigazione, l’atmosfera di complicità che si crea con l’equipaggio e le gioie semplici di un piatto di pastasciutta consumato in mezzo al mare. Abbiamo fatto qualche domanda a Marco per conoscerlo meglio e per capire cosa c’è dietro il suo attaccamento alla 151 Miglia – Trofeo Cetilar.

 

Partiamo da lei, come è nata la passione per la vela?
Sono figlio di un comandante di marina di Livorno, mia mamma era triestina, ho il mare nel sangue! Papà aveva un Arpege con cui a partire dall’età di 10 anni ho passato le mie estati in crociera, da allora è nata la passione. Ho iniziato a fare regate con il Flying Junior a circa 12 anni, per passare in seguito ad altre derive e quindi nei primi anni ’80 al windsurf.

 

Solitamente nell’arco della stagione a che tipo di regate prende parte? 
Trovandomi attualmente a vivere in Valtellina prediligo le regate “lunghe”, oltretutto essendo il nostro equipaggio formato prevalentemente da gente “stagionata” le regate lunghe sono più adatte a noi, del resto sono un ex triatleta con all’attivo sei Ironman da finisher! Normalmente la stagione incomincia per noi con la Regata dei cetacei e abitualmente si chiude con la Coppa Dall’Orso.

 

L’equipaggio che porta in regata è sempre lo stesso oppure cambia di volta in volta?
I primi anni di regate abbiamo avuto un equipaggio piuttosto variabile, ora per fortuna sei membri dell’equipaggio su otto sono costanti.

 

 

Da armatore, come ha visto cambiare la 151 Miglia in questi anni?
La 151 miglia è una regata speciale, l’ho vista crescere molto in questi anni. È una tappa fissa della nostra stagione agonistica. L’organizzazione è sempre stata impeccabile sia a Livorno che a Marina di Pisa come a Punta Ala. Ho apprezzato molto in particolare la difficile scelta di tre anni fa di posticipare la partenza per le avverse condizioni meteo al giorno successivo, segno di grande responsabilità da parte degli organizzatori. In conclusione si tratta di una regata per tutti quelli che amano il mare, che siano amatori o professionisti. Il numero in costante aumento degli iscritti è la conferma della qualità della formula, dell’ottimo livello di ospitalità e di competenza .

 

Ha partecipato a così tante edizioni di altre regate? 
Il confronto naturalmente è con la Giraglia Rolex Cup, alla quale ho partecipato cinque volte, ma sono più affezionato della 151 Miglia.

 

Se le chiedo di citare un solo motivo per cui ogni anno torna alla 151 Miglia, cosa si sente di citare?
Quando il primo sta festeggiando, noi ancor stiam navigando, sole, vento, acqua di mare, lo Sparviero sta per arrivare! Sia che arrivi all’alba o al tramonto, c’è per te il pasto pronto!

 

C’è una curiosità che ci vuole raccontare relativa a queste 6 edizioni di 151 Miglia?
Gli episodi in navigazione sono troppi per essere citati, posso raccontarvi una cosa di cui sono rimasto particolarmente contento: mi sono accorto che nell’area dedicata alle iscrizioni della regata è stata utilizzata un’immagine di una vecchia mappa nautica che comprende il percorso della 151 Miglia e che io stesso vi ho fornito via Facebook, ritrovarla sul sito ufficiale della regata è stata una grande soddisfazione!

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